Ex Chiesa di Sant'Agostino Museo Diffuso Sala G. Di Giovanni

61 Corso Umberto, Taormina

Location

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EX CHIESA DI SANT’AGOSTINO

Il sito è costituito dalla Chiesa di S. Agostino, costruita dai Taorminesi sul Piano omonimo nel 1486, per ringraziare San Sebastiano, che aveva liberato la città dalla pestilenza, che imperversava in Sicilia, e dal Convento costruito dai frati.
Nel 1530 la Chiesa viene concessa dai Giurati ai Padri Eremiti di S. Agostino e titolata a S. Agostino.

L’intera struttura è stata espropriata dal Comune, dopo l’unità d’Italia, in seguito alla Legge sulla soppressione degli Ordini religiosi, emanata nel Luglio del 1866.
L'ex Chiesa architettonicamente si ispira allo stile tardo-gotico siciliano; ha una sola navata con quattro nicchie per ogni lato, decorate da finti archi e finte colonne di stile corinzio e un soffitto di legno a capriate, che ha travi ornate con mensole. All’esterno si può notare un campanile che ha la forma di una piccola torre merlata, con nove piccoli merli a coda di rondine e con due archi a tutto sesto in corrispondenza delle campane. Il portale principale è costituito da una grande architrave in marmo di Taormina che, nel 1700, sostituì quello originale in stile gotico; in alto è presente un rosone.

Sulla facciata ovest un maestoso portale con architrave rettilineo, con stipiti squadrati in marmo di Taormina. Gli strati di marmo sono cinque e nel penultimo sono scolpite due stelle a sette punte e due gigli intercalati da scanalature.
Dal 1933 la Chiesa è sede della Biblioteca Comunale ed ospita il patrimonio librario degli ex Conventi di S. Agostino, S. Domenico e parte di quello dei Cappuccini; questi testi alcuni restaurati e altri da restaurare, costituiscono il Fondo Antico, composto da circa 2600 volumi di Teologia, Filosofia e Scienze Naturali; tra questi figurano opere di particolare pregio quali 14 manoscritti, 16 incunaboli, 1 testo arabo antico, volumi del 1500, del 1600 e del 1700.
Complessivamente i volumi custoditi sono circa 28.000; una sezione particolarmente curata è quella riservata ai libri sulla Sicilia, altre sezioni sono dedicate alla saggistica, alla narrativa e alla sezione ragazzi.

Di estremo interesse è il Fondo stranieri composto da volumi in lingua inglese, francese, tedesca, olandese ed altre lingue nordiche, quasi tutti datati fine ‘800 e primi ‘900, che all'interno recano numerose note manoscritte di stranieri famosi che, dopo aver soggiornato a Taormina, hanno contribuito alla sua affermazione turistica nel mondo.
Nella ex Chiesa di San Sebastiano, oggi denominata Sala Giovanni di Giovanni, in onore dell’illustre intellettuale e storico, Canonico della Santa Metropolitana Chiesa di Palermo ed Inquisitore Fiscale della Suprema Inquisizione di Sicilia, nato a Taormina nel 1699, autore de “L'ebraismo in Sicilia”, opera pubblicata a Palermo nel 1748, sono conservati anche dipinti di Arte sacra, risalenti ai secoli XVI e XVIII, già patrimonio del Convento agostiniano. Tra i più importanti il “Martirio di San Sebastiano” opera di ignoto della Scuola di Antonello de Saliba, nipote di Antonello da Messina, e la “Santa Caterina d’Alessandria” un olio su tela di Antonio Catalano il Vecchio. 

Dal 2011 in questo sito è stato sistemato anche l’Archivio storico della Città.

Il Museo diffuso per le Arti e la Cultura contemporanea è stato realizzato e completato nell’anno 2015 a seguito della partecipazione del Comune di Taormina al Bando, pubblicato sulla G.U.R.S. n° 30 del 02/07/2010, relativo alla “Valorizzazione di contesti architettonici, urbanistici e paesaggistici connessi alle attività artistiche contemporanee”, emanato dal Dipartimento Regionale del Beni Culturali e dell’Identità siciliana a valere sul P.O. FESR 2007/2013 – Asse III, linea di intervento 3.2.3.2, prevedendo la selezione di progetti finalizzati allo sviluppo di infrastrutture culturali e ad investimenti nella cultura inclusa la protezione, la valorizzazione e la tutela del patrimonio culturale contemporaneo, anche mediante l’adeguamento di immobili appartenenti al patrimonio pubblico inutilizzati, abbandonati o incompiuti.

Il Progetto, finanziato per un importo complessivo di €. 1.598.985,65 con €. 20.000,00 di cofinanziamento, ha permesso la riqualificazione del Palazzo dell’Ex Pretura, sul Corso Umberto n.61, oggi sede della Casa del Cinema gestita dalla Fondazione Taormina Arte e della Sala Giovanni di Giovanni nella Ex Chiesa di Sant’Agostino in Piazza IX Aprile.

Questa Sala è stata intitolata nel 1999, a Monsignor Giovanni Di Giovanni, nato a Taormina da Giovanni Battista e da Caterina Corvaja il 23 giugno 1699, giurista e teologo, Inquisitor fiscale del S. Offizio e Giudice di Monarchia, autore de “L'ebraismo in Sicilia” (PA 1748)

Oggi ospita il prezioso Fondo Antico della Biblioteca Comunale e parte del Fondo in Lingue straniere e viene utilizzata per mostre tese alla valorizzazione di espressioni artistiche contemporanee e del prezioso patrimonio bibliografico cittadino, come gli incunaboli e le cinquecentine.

Dal punto di vista architettonico la Sala è caratterizzata da una copertura con falde inclinate, mediante capriate di legno e “coppi” alla siciliana. I lati lunghi sono movimentati dalla presenza di quattordici lesene e grandi nicchie, che ospitano armadi in legno per la conservazione e l’esposizione dei libri antichi.

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The Former Church of Saint Augustine

This site features the Church of Saint Augustine, constructed by the residents of Taormina on the homonymous plane in 1486, to thank Saint Sebastian, who had freed the city of the plague that was ravaging Sicily. In 1530 the church was given to the Hermit Fathers of Saint Augustine by the Jurors (the administrators of the city) and was named after Saint Augustine and the convent constructed by the friars. The entire structure was expropriated by the Town, after the unification of Italy, following the law on the abolition of religious orders enacted in July of 1886.

The former church is architecturally inspired by the late-gothic Sicilian stile; it has just one nave with four niches on each side, decorated by fake arches and Corinthian columns and a wooden truss ceiling that has beams ornamented with corbels. Outside you can notice a bell tower that has the shape of a small crenellated tower with nine small swallowtail merlons and with two round arches corresponding with the bells.

The main door is made up of a big marble architrave of Taormina that, in 1700, replaced the original one in gothic style; above lies a rose window. On the western façade there is a majestic door with a straight architrave with marble door jams from Taormina. There are five layers of marble and in the second to last marble one there are two seven-pointed stars sculpted and two fleur-de-lis with flutes inserted.

Since 1933 the Church has been the center of the Town Library and has housed the immense heritage of books from the former Convents of Saint Augustine, Saint Dominic, and part of the Capuchins’; these texts, some of which are restored and others that are still waiting to be restored, constitute the Ancient Collection, composed of around 2,600 volumes on theology, philosophy, and natural sciences; among these are some works of particular esteem like the 14 manuscripts, 16 incunabula, 1 ancient Arabic text, and volumes from the 1500s, 1600s, and 1700s.

Altogether, the volumes kept by the library are around 28,000; a particularly curated section is that reserved to books about Sicily, other sections are dedicated to non-fiction, fiction, and children’s books. The foreign collection is of extreme interest and is composed of volumes in the English, French, German, Dutch, and Nordic languages, almost all dating back to the late 1800s and early 1900s, which contain numerous well-known manuscripts by famous foreign authors who, after staying in Taormina, contributed to its world-renown success as a tourist destination. In the former Church of Saint Sebastian, today called the Giovanni di Giovanni Room, in honor of the distinguished intellectual and historian, Canon of the Holy Metropolitan Church of Palermo and Fiscal Inquisitor of the Supreme Inquisition of Sicily, born in Taormina in 1699, and author of “Judaism in Sicily,” a book published in Palermo in 1748, paintings of holy art are also preserved, dating back to the 16th and 18th centuries, once the property of the Augustine Convent.

One of the most important pieces is the “Martyrdom of Saint Sebastian,” an unknown painting of the School of Antonello de Saliba, nephew of Antonello da Messina, and the “Santa Caterina d’Alessandria” oil on canvas by Antonio Catalano il Vecchio. The Historical Archives of the city have also been located here since 2011.