Badia Vecchia - Old Abbey

Via P. Cappuccini, Taormina

Location

Badia Vecchia

L’area del Foro romano, già nel IX sec., venne abbandonata a causa delle incursioni arabe e si restrinse nella zona compresa fra la Porta del Tocco e la Porta di Mezzo dove, intorno dal XIII sec., sorsero ad opera della nobiltà aragonese e siciliana alcuni palazzi e conventi che impreziosirono la nuova struttura urbana della città. Una preesistente torre normanna, posta sulla seconda cinta muraria, venne trasformata ed alleggerita. A differenziare i due momenti della ristrutturazione venne inserita una fascia marcapiano per preparare l’edificazione sovrastante ad uno slancio verso l’alto, determinato dall’inserimento di tre bifore affiancate che creano un gioco di luci ed ombre e proiettano l’intero monumento verso un’interpretazione strutturale del gotico siciliano. Il Palazzo della Badia Vecchia (o Badiazza o Torre della Badia) è, quindi, opera tardo trecentesca la cui caratteristica è quella dei palazzi- torre costruiti in prossimità delle cinte urbane (così come il Palazzo Duchi di Santo Stefano). La facciata presenta una fascia marcapiano a fregi geometrici di pietra bianca su fondo a pomice nera. La decorazione terminale del Palazzo è caratterizzata da merli a coda di rondine. Armando Dillon nella sua “Interpretazione di Taormina” attribuisce la denominazione del Palazzo al fatto che fu dimora di una Badessa di Messina, ma le fonti a questo proposito sono del tutto carenti. Secondo alcuni studiosi, l’edificio si chiama Badia Vecchia, perché doveva ospitare una Badia, cioè un’Abbazia, ove dimorò la Madre Badessa Eufemia, reggente dal 1355 del Regno di Sicilia in nome del fratello minore Federico IV d'Aragona detto il Semplice. Certo è, che l’edificio venne utilizzato come abitazione di personaggi importanti nel governo della città che avevano, senza ombra di dubbio, rilevanza anche dal punto di vista religioso. A tal proposito, questa tesi viene avvalorata dal ritrovamento in un pozzo di alcuni manufatti, quali un crocefisso d’oro, oggi disperso, e di un piccolo dipinto su tavola raffigurante la Vergine col Bambino e San Giovanni, donato nel 1995 dalla signora De Turcis al Comune di Taormina ed oggi conservato presso la Sala di Giovanni nell'Ex Chiesa di Sant'Agostino. Già nel 1886 alcune testimonianze (A.Calì) ed alcune preziose foto (W. Von Gloeden) dimostrano come la Badia versasse nell’abbandono essendo ridotta quasi ad un rudere privo dei solai e con parecchie brecce nella muratura. Nel 1960 la Badia fu acquisita dal Comune, restaurata ed utilizzata in vario modo, come Ufficio postale e come sede del Museo Archeologico. Oggi la Badia Vecchia è inutilizzata.


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